18 Dicembre 2016

L’Albatros

Raggiungere l’autostima attraverso il concetto di sé.

L’Albatros
L’albatros vive solamente ai confini della terra: 
l’ho saputo da un vecchio marinaio. 
Tuffa le sue grandi ali nella schiuma del mare 
e scivola sulle onde senza mai attraversarle. 
Discende e risale col mare. 
Tace quando il tempo è bello, ma grida durante la tempesta.
Come il sogno, è sospeso fra il cielo e l’abisso, 
così questo uccello non nuota e non vola. 
Più pesante dell’aria e più leggero dell’onda, 
uccello poeta, uccello poeta, 
ecco il tuo destino. 
Ma il doloroso è che pei sapienti 
queste sono favole di marinaio.

Henryk Ibsen

Sapere riconoscere in maniera realistica di avere sia pregi che difetti, è il passo fondamentale che dobbiamo compiere per arrivare ad un oggettivo concetto di sé. Vivendo in una comunità, ovviamente, interagiamo con altre persone e ciò che fanno o non fanno; quello che rappresentano come immagine, che si riflette sulle nostre aspettative, e di conseguenza quello che pensano di noi. Ma, soprattutto ciò che vorremmo che pensassero di noi, nella maggior parte dei casi è estremamente sopravvalutato. Purtroppo le nostre aspettative, troppo spesso, si basano su paragoni che sono impropri, spingendoci così ad un distorto concetto di ideale di sé. Concetto troppo lontano da quello reale, quindi deleterio per una positiva percezione di sé. È a questo punto che diventa essenziale riconoscere se stessi e di conseguenza da dove partiamo. Dove potremo arrivare non è dato sapere, l’unica certezza è che piccoli passi portano lontano sia nella qualità della vita, sia eventualmente nello sport.

La presenza di un sé ideale è comunque fondamentale nella nostra vita, come in quella di chiunque non sia nelle nostre condizioni. Ma allora cosa ci differenzia dalle persone cosìddette “normali”? Il nostro concetto ideale di sé, primario, dovrebbe essere: “ Il raggiungimento di una vita non condizionata dalla malattia”. Anche per il mondo che ci circonda, nel bene e nel male, questo è un obbiettivo che tutti credono di perseguire. Consapevolmente? Per noi può essere solo consapevolmente, perché ogni giorno lottiamo per questo ideale da mantenere. I tre pilastri per raggiungere e mantenere questa condizione sono: Autostima, Dieta adeguata, Attività fisica. Detto così pare semplice e di conseguenza tendiamo a sottovalutare il raggiungimento del nostro stato primario: “il benessere generale conquistato”, paragonandoci ad altri che sono già ai nastri di partenza della vita, mentre noi dobbiamo prima lottare per presentarcisi. Quindi credere nel nostro valore, nella capacità di affrontare le sfide quotidiane con successo è il primo passo per costruirci un positivo concetto di sé. Da lì si apre un mondo di possibilità, ma la cosa fondamentale rimane l’avere ben presente da dove partiamo. E pertanto il paragone è sempre con noi stessi! Porsi piccoli obbiettivi e lavorare per raggiungerli è la base che ci porterà a scalare una montagna senza accorgercene.

L’albatros vola alto, ma sa da dove è partito, vola dentro di noi e non si cura dei marinai.

L’ALBATRO

 

Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio
Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
Che seguono, indolenti compagni di viaggio,
Il vascello che va sopra gli abissi amari.

5 E li hanno appena posti sul ponte della nave
Che, inetti e vergognosi, questi re dell’azzurro
Pietosamente calano le grandi ali bianche,
Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.

Com’é goffo e maldestro, l’alato viaggiatore!
10 Lui, prima così bello, com’é comico e brutto!
Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
L’altro, arrancando, mima l’infermo che volava!

Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
Che abita la tempesta e ride dell’arciere;
15 Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,
Per le ali di gigante non riesce a camminare.

CHARLES BAUDELAIRE

L’autostima è ciò che ci consente di volare alto, come il poeta, non ostante le avversità della vita, se non vogliamo che la malattia, “L’amata Glice”, ci faccia stramazzare sul ponte alla sua mercè.

L’umida foschia dell’aurora ancora copre il cielo, l’oriente si tinge dei suoi colori. Un grande uccello solitario stende le ali abbracciando la notte e il giorno, galleggiando tra il sogno e il desiderio.

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