Il diabete e lo sport

Diabete, cosa può fare lo Sport per viverlo meglio?

L’attività fisica può, spesso da sola, curare il diabete di tipo 2 oppure ridurre sensibilmente il fabbisogno insulinico nel diabete di tipo 1. Pensiamo solamente che fare 2 o 3 piani di scale ogni giorno, sforzo peraltro molto modesto, non solo riduce sensibilmente il rischio Cardiovascolare, cioè il rischio di andare incontro negli anni a infarto, malattia coronarica in genere, ma anche il peso corporeo, ecc. Che cosa c’è di più bello di “sentirsi in forma”, di “sentirsi bene con il proprio corpo”?

Perché il diabete non è un ostacolo serio alla pratica sportiva?

Vi sono fior di campioni olimpionici affetti da Diabete Mellito tipo 1 in terapia micro infusiva! Nessuno sport o nessuna attività fisica, di fatto, è controindicata. Certo arrampicarsi in solitaria, esplorare fondali marini in solitaria, l’automobilismo o il motociclismo o sport che mettono il soggetto in situazioni di pericolo, o praticare sport di contatto come boxing, ecc. non è prudente e per tale motivo sono pratiche sconsigliabili ma non è possibile affermare che queste pratiche sportive siano da negare. Bisogna sempre affrontare la pratica sportiva ben allenati e in fase di buon controllo glico-metabolico. Bisogna, inoltre precisare che esistono attività sportive aerobiche come jogging, ciclismo lento e in piano, corsa lenta, sci di fondo, pattinaggio, ecc. in cui il consumo di glucosio avviene in presenza di ossigeno con una ottimale resa energetica; e attività sportive anaerobiche come calcio, tennis, basket, sci alpino, ciclismo su strada o pista, ecc. in cui il consumo di glucosio avviene in assenza parziale di ossigeno con una non ottimale resa energetica e una più o meno importante produzione di acido lattico, prodotto tossico e che non dovrebbe mai superare determinati limiti. Il Diabete è da considerare una condizione metabolica che necessita di un buon grado di controllo che gioverà tantissimo dell’attività fisica.

Sport e alimentazione sana per una mente sana.

La pratica, che dovrà essere in qualsiasi caso e sempre regolare, di attività fisica o di attività sportiva è la parte più importante del trattamento del diabete tipo 2, soprattutto per i soggetti sovrappeso o obesi; nel diabete mellito di tipo 1 contribuisce in maniera importantissima al controllo glicemico e alla buona forma fisica. L’attività sportiva, accresce l’autostima e aumentando il senso di benessere e di sicurezza riducendo, nello stesso tempo, i livelli di ansia e di depressione.

Dal punto di vista psicologico che valore ha per un diabetico vedere i suoi risultati (e miglioramenti) nella pratica sportiva?

I pazienti motivati e responsabili possono comunque raggiungere grandi traguardi che saranno tanto più apprezzati quanto più, all’inizio, ci si sentiva un “diverso”. Chi non ha raggiunto un equilibrio mentale di “matura consapevolezza della condizione” parte con un handicap che è più di natura psichica che fisica, ovviamente ove non esistano complicanze, ecc., ma nel momento in cui ottiene gli stessi risultati o addirittura risultati migliori rispetto ad un soggetto da lui reputato (a torto) favorito ecco che comincia ad aprirsi una nuova visione di quel mondo di “malato” sino ad allora dominante.

Sport, che sport, con che modalità, con che frequenza?

La pratica sportiva o meglio l’attività fisica devono essere quotidiane. E’ raccomandabile un cammino in piano per 30 – 40 minuti tutti i giorni. Ad una velocità di circa 5 Km/h sono circa 3 Km al giorno… salvo rare eccezioni chi non può permetterselo?

Un ringraziamento particolare a chi ha contribuito a questo per la sua preziosa collaborazione

Dr. Allochis Gabriele primario Diabetologia Ospedale di Novara