Come tutti sappiamo l’attività fisica, per quanto riguarda la nostra condizione, è un vera e propria terapia. I parametri della sua somministrazione vanno gestiti con l’uso del cardiofrequenzimetro e del misuratore della glicemia.
Ottenere la frequenza ideale:
in maniera diretta tramite test specifici, Conconi o similari.
Oppure in maniera indiretta, Astrand/Karvonen:
220 (226 per le donne) – età – F/C a riposo x percentuale allenante + F/C a riposo.
Esempio: donna età 40, media della frequenza cardiaca a riposo 60.
226 – 40 (età)= 186
186 – 60(media F/C a riposo)= 126
126 x percentuale allenante (60%-65%- ecc..) 75%=94.5
94.5 + 60 (media F/C a riposo)= 154.5
1 Stabilita la F/C allenante da raggiungere e mantenere, per un buon allenamento, dobbiamo impegnarci a farlo in maniera molto graduale, in modo da evitare sbalzi iperglicemici da stress fisico.
2 Riscaldamento generale lento e progressivo, in maniera da portare la F/C al 65% della soglia anaerobica prima di iniziare l’allenamento vero e proprio.
3 Durante l’allenamento alzare la F/C, a seconda degli obbiettivi, a step regolari e stabilizzarla prima di passare allo step successivo.
4 Fino a quando non conoscete bene le votre reazioni fisiche, evitate di superare il 90% della F/C di soglia, e comunque non arrivateci in maniera violenta e veloce, ma gradualmente.
5 Per l’attività agonistica o para-agonistica(sfide domenicali con gli amici) vedere post Diabete e sport agonistico
6 Defaticamento graduale e prolungato, fino a portare la F/Cal 55/60% e mantenerla per almeno 15′ minuti.
Anche facendo tutto per bene a volte capita di avere comunque degli sbalzi, soprattutto quando si cambia mezzo d’allenamento, passando, ad esempio per un ciclista, dalla bici alla corsa. In questi casi è opportuno ritornare al mezzo d’allenamento usuale o comunque riportare f/c attorno al 60/65% e controllare la glicemia. È molto importante un monitoraggio costante, in maniera da ridurre subito lo stress fisico e contenere il picco glicemico, senza necessariamente intervenire con un surplus insulinico. Da utilizzare naturalmente a seconda dei casi. Con l’Amataglice in discesa, potremo continuare il nostro allenamento e riprendere, in questo caso, la corsa.
Cercare di limitare al massimo gli stress iperglicemici è fondamentale per la nostra terapia fisica. Sia per il nostro benessere generale, quindi per la qualità della vita; sia, all’interno di un benessere generale, anche per chi persegue programmi agonistici. Perciò vale la massima, quando all’interno di un allenamento non si riesce a stabilizzare il picco: “Rimandare a domani quello che è troppo per le nostre condizioni di oggi.“ Naturalmente diventa importante proseguire l’attività a bassa intensità fino a risolvere la crisi.
Il vento dell’ovest frusta le onde, riccioli d’argento si arrampicano verso l’azzurro. Ma ciliegi in fiore mi scaldano il cuore.