18 Ottobre 2018

Iperglicemia da stress, proviamo a rilassarci.

fullsizeoutput_e19Lo stress, purtroppo, con il degenerare dello stile di vita contemporaneo è divenuto parte integrante delle nostre giornate. Il ruolo di produttori-consumatori, per poter essere di nuovo produttori e quindi compatibili con il tipo di economia che ci è imposto per sopravvivere: la “Crematistica”,( Aristotele I Politica) ci espone senza via di scampo ai suoi deleteri effetti, sia direttamente fisici che psicologici. Già è difficile adottare comportamenti compatibili con la nostra condizione, ma anche quando facciamo tutto quello che ci è stato prescritto dal medico e seguiamo un regolare programma di attività fisica, ecco che succedono cose che paiono inspiegabili. “L’amataglice” se ne va per conto proprio, incurante del piano di infusione insulinico e a dispetto dell’attività fisica svolta nei giusti parametri. Perché? Cosa sto facendo che non va? Queste ed altre domande si affollano nella nostra mente aggiungendo al malessere fisico quello psicologico. Un’accoppiata che non fa altro che esaltarne gli effetti negativi e che, come se non bastasse, lascia un segno nella nostra memoria inconscia. Infatti, quando ci capitano situazioni assimilabili a quelle già accadute causandoci problemi di sbalzi glicemici, l’ansia che ciò possa di nuovo accadere ci presenta il conto. Prima in maniera subdola, strisciante, un presentimento non ancora palese, ma che lentamente si trasforma in un timore reale. Ed ecco che lo stress accumulato nel tempo, sommato all’apprensione per quello che potrebbe succedere, scatena la reazione del nostro corpo: una reazione ormonale. Purtroppo per noi questi ormoni sono tutti tendenzialmente insulino antagonisti come: cortisolo, glucagone e adrenalina, che associati ad anticorpi anti insulinici presenti in coloro che assumono insulina da molto tempo, hanno un effetto sinergico comune: innalzano la glicemia. A volte anche creando una vera e propria insulino resistenza, rendendo ancora più difficile far rientrare la glicemia entro valori accettabili. Dunque a fronte di queste situazioni come possiamo comportarci? Cominciamo con lo stabilire il nostro obbiettivo: “la qualità della vita”. Siamo ben sicuri di averne compreso appieno il significato?: “Il noto, proprio perché noto, non è conosciuto”. (Hegel) In altre parole non diamo per scontato ciò dobbiamo fare tutti i giorni per stare bene, ma avere ben presente il perché lo facciamo, quindi il secondo passo fondamentale è “l’accettazione di sé”. Malattia compresa! Lottarci contro non solo è inutile, ma è probabilmente la maggior fonte di stress della nostra vita, e perciò dannoso per il conseguimento del nostro scopo primario. Ricordate la nostra salita? Quando ci saremo riconosciuti e accettati allora avremo ben chiaro che: “è strano come una salita vista dall’alto assomigli ad una discesa!” Naturalmente oltre che da noi stessi, (coditio sine qua non) possiamo contare sull’aiuto di diverse metodologie.

Per rimanere nell’ambito di conoscenze più prossime al nostro tipo di cultura mi limiterò al training autogeno e all’eutonia. Questo non perché i vari tipi di meditazione orientale (indiana, cinese, giapponese) non siano altrettanto validi, ma solamente perché necessitano di una conoscenza di quel tipo di cultura molto approfondito. Entrambi partono da una visione “Olistica” del nostro essere, quindi corpo e mente come un unikum, infatti se così non fosse lo stress non potrebbe avere nessun effetto sul nostro corpo. Il Training Autogeno è una forma esatta e chiaramente definita di Autoipnosi, è l’arte di ritrovare se stessi attraverso la riscoperta della propria corporalità, in un insieme sciolto e armonico. Possiamo affermare che si tratta di un metodo di auto-suggestione che agisce sul sistema neuro-vegetativo, il cui scopo è il raggiungimento e il successivo mantenimento di uno stato di semi-incoscienza di tipo ipnoide. L’abbassamento dello stato di coscienza in questo stadio ci consente di raggiungere un rilassamento psicofisico generale particolarmente accentuato. Dal punto di vista fisico notiamo una diminuzione del tono muscolare, dovuta al calo della tensione permanente nella muscolatura scheletrica che è necessaria all’attività dell’organismo. I vasi sanguigni, soprattutto a livello periferico, sono rilassati, per cui migliore circolazione. Il rendimento ritmico dell’attività biologica, respirazione e attività cardiaca, si sincronizzano in un movimento calmo e giustamente sufficiente, ma con il massimo rendimento. Dal punto di vista mentale, attraverso la respirazione, il riconoscimento delle varie parti del corpo successivamente visualizzate, sia arriva ad una sorta di svuotamento intellettuale a cui subentra la calma contemplazione del corpo che si autopercepisce. A questo punto si possono introdurre varie tecniche di visualizzazione a seconda dei nostri problemi o necessità. La particolarità di questa tecnica è che dopo averla seguita e praticata con il vostro medico o con il personal training, potete farla ogni giorno per conto vostro, sono sufficienti una decina di minuti mirati, per mantenere un atteggiamento positivo e sereno nei vostri confronti. L’Eutonia (armonia del tono) ricerca anch’essa l’inscindibile unitarietà del corpo. In un certo senso si può parlare di anti-ginnastica in quanto non si tratta di movimenti ciclici, quindi ripetuti in automatico, ma di movimenti lenti, consapevoli e pertanto effettuati in pieno controllo cosciente. Ecco il punto, anche in questo caso, attraverso la percezione del corpo, effettuando movimenti lenti e consapevoli di farli, (piramidale) l’espressione motoria procede analiticamente per stadi successivi. Quasi disegnando un percorso con il pensiero su cui si sovrapporrà il successivo movimento. Tenendo conto di questo principio in cui la coscienza deve guidare ogni singolo atto otteniamo, oltre al rilassamento fisico generale, uno svuotamento intellettuale. Il metodo si basa su di un certo numero di posizioni di allungamento da raggiungere con il minimo sforzo. In seguito ad ognuna di queste posizioni verrà applicato il concetto di “Corrente”, che consiste, dopo aver raggiunto la posizione ottimale, nel percorrere più volte con il pensiero tale posizione, prendendo sempre più coscienza dei vari settori che la compongono. In questi esercizi, oltre all’effetto riposante e calmante in senso generale, si determinano piacevoli sensazioni di calore e di manifesta ipotonia nei settori muscolari interessati. Anche questo metodo, dopo averlo appreso in maniera corretta, va fatto tutti i giorni, basta veramente poco, una decina di minuti fatti con la consapevole certezza del perché!

Come abbiamo visto ci sono tutti i mezzi per contrastare lo stress, ma come al solito: Pensiero=Azione.

Per cambiare il nostro futuro è necessario cambiare il nostro passato, per cui prima cominciamo a modificare i nostri comportamenti e prima cambierà il passato.

Attraverso la fitta oscurità della foresta vagavo in cerca della luce, correvo aggrappandomi disperatamente ad ogni singolo raggio di luna, poi mi sono fermato, ho chiuso gli occhi respirando profondamente. Il caldo abbraccio della luna era dentro di me.

]Il noto in genere, appunto perché noto, non è conosciuto. Il noto in genere, appunto perché noto, non è conosciuto. ]Il noto in genere, appunto perché noto, non è conosciuto.

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