16 Febbraio 2016

COUNTING DEI CHO

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Counting dei CHO

Quando mangiamo ingeriamo altre ad acqua, sali minerali, vitamine, ecc. altri nutrienti, i principali che abbiam o imparato a conoscere come:

  • Proteine
  • Lipidi (o grassi)
  • Carboidrati (o zuccheri)

Sebbene non sia proprio esatto, per semplificare e per capire perché si conteggiano solo i carboidrati possiamo dire che solo questi ultimi hanno necessità dell’insulina per essere metabolizzati.

Per tale motivi per la gestione della terapia del diabete (insulina, attività fisica, ecc.) è necessario sapere quanti (e quali) carboidrati sono assunti attraverso la nostra alimentazione.

Un dosaggio insulinico eccessivo rispetto alla quantità di carboidrati assunti (o se vogliamo una quantità di carboidrati ridotta rispetto al dosaggio insulinico solito) possono portare all’ipoglicemia così come, al contrario, assumere eccessive dosi di carboidrati rispetto ad un dosaggio insulinico solito può portare ad un eccessivo innalzamento della glicemia (iperglicemia).

Per sapere quanti carboidrati sono presenti nella nostra alimentazione dobbiamo fare alcune considerazioni:

  1. tranne i condimenti (oli o burro, strutto, lardo, ecc.) e carne pesce, uova, verdura (ad eccezione delle patate), dove i carboidrati sono presenti in quantità minima, i carboidrati sono presenti in tutti gli alimenti
  2. I carboidrati sono presenti in quantità preponderante in pane, pasta, cereali in genere e tutti i loro derivati, latte (e latticini anche se in quantità inferiore), legumi, frutta.

A questo punto dobbiamo fornirci di alcuni strumenti adatti a conoscere il contenuto dei carboidrati alimento per alimento. In genere il quantitativo di carboidrati presente negli alimenti è dettagliato in tabelle oggi facilmente reperibili su internet oppure attraverso app per smartphone. Alcuni esempi di tabelle più o meno complesse sono scaricabili ad esempio dai siti:

http://www.valori-alimenti.com/cerca/carboidrati.php

http://www.diabete.com/opencms/sezioni/tavolaDiabete/conteggio-dei-carboidrati.html

http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?alimento&nutriente=tutti&categoria=tutte&quant=100&submitted1=TRUE&sendbutton=Cerca

questi solo per fare alcuni esempi ma non dobbiamo farci prendere dallo sconforto della complessità di queste tabelle.

Non possiamo e non dobbiamo viaggiare con queste tabelle, qualche volta complicate, in tasca anche in considerazione che un “piatto” è un insieme di alimenti (ad esempio le lasagne sono un insieme di pasta, besciamella, parmigiano, burro, ecc.) ed allora si può semplicemente cercare di valutare, ad occhio, quanti carboidrati sono contenuti in una “porzione” di un dato cibo. Anche qui ci aiutano delle “tabelle come ad esempio:

http://www.diabetenolimits.org/editor_file/WNP4SiffYNV4thCSP333.pdf

http://www.modusonline.it/pdf/mol35-sapere.pdf

https://www.fondazioneveronesi.it/files/2813/7908/1634/libro_conta_con_il_leone-1339141069_69-attachment-.pdf

Armandoci di un po’ di pazienza scopriamo che la pizza che mangiamo contiene ad esempio 170 g di carboidrati e scopriamo anche che la stessa quantità di carboidrati è presente ad esempio in quasi 250 g di pasta, ecc.

Abbiamo imparato, a questo punto, a capire quali alimenti contengono i carboidrati e quanti carboidrati sono presenti in una “porzione” degli stessi alimenti. A questo scopo è utilissimo consultare

http://www.diabetenolimits.org/editor_file/WNP4SiffYNV4thCSP333.pdf

di facilissima lettura, semplice e molto pratico

Tuttavia nel determinare quanto si alzerà la glicemia dopo l’assunzione dei carboidrati è importante considerare un altro fattore: l’indice glicemico.

Che cos’è? Si dice Indice Glicemico (o più familiarmente IG) il valore dell’innalzamento della glicemia determinato dall’assunzione di un dato alimento rispetto all’innalzamento della glicemia determinato dall’assunzione della stessa quantità di glucosio. Il valore di IG può andare da 0 (nessun aumento della glicemia) a 100 (aumento della glicemia identico a quello determinato dall’assunzione di glucosio). In genere molte tabelle dividono gli alimenti in 3 categorie

A basso IG

A medio IG

Ad elevato IG

Anche qui non dobbiamo viaggiare con le tabelle in tasca ma basta prendere alcuni alimenti che normalmente compongono la nostra dieta e ricordarsi se sono appartenenti ad una o all’altra delle 3 categorie sopra riportate. Meglio scegliere alimenti a basso IG (sotto il punteggio di 55). Ad esempio tra la mela (IG=36) e la banana (IG=53) è meglio scegliere la mela.

Grazie alla preziosa collaborazione del Dr. Gabriele Allochis (Primario Diabetologia Novara)

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