20 Dicembre 2015

Un pieno di motivazione, allenamento e… Grande bellezza.

Come possiamo constatare ogni giorno la motivazione nel mantenimento della qualità della vita che conduciamo è fondamentale; tanto quanto l’allenamento e la dieta. Anzi, possiamo tranquillamente affermare che: “la motivazione è quel velo di Maya che ci separa dai sacrifici quotidiani”. È la forza che ci consente di costruire e mantenere la qualità della vita senza renderci conto di quanto sia difficile. Trasformando le difficoltà in ostacoli da superare, con costanza e abnegazione, attraverso l’esercizio fisico e l’alimentazione, senza la percezione del pesante fardello del sacrificio. Quante volte abbiamo lentamente diminuito la quantità degli allenamenti o la loro intensità senza rendercene subito conto? Pensando invece di farli ancora nel migliore dei modi. Oppure abbiamo cominciato a percepire la fatica come un fastidio, qualcosa di non più necessario… “Ma chi me lo fa fare?” O abbiamo lentamente modificato la dieta fino a dover aumentare l’insulina, come fosse lo zucchero della nostra soddisfazione che possa renderci meno amaro il caffè. Il velo di Maya si era sollevato, o meglio: ” la motivazione, che ci consentiva di non percepire la fatica del dover conquistare ogni minuto della nostra qualità della vita, era venuta meno.” Si era affievolita, svelando così l’illusione ( il velo di Maya ) che la nostra qualità della vita fosse un che di acquisito, quasi dovuto. In quel momento il peso dei sacrifici passati, ma, soprattutto, di quelli futuri, ci cadeva addosso con tutto lo sconforto e la rassegnazione che portavano con loro. L’uomo è una creatura che sa presto, ma mette in pratica tardi.” ( Johann Wolfgang von Goethe )

Perché la motivazione era svanita? Eppure il solo convivere con la malattia in maniera “normale” non dovrebbe essere sufficiente per mantenerla forte e costante? Difficile rispondere, ma l’unica maniera per manterla è avere obbiettivi raggiunti che ci sostengano e obbiettivi da raggiungere che ci spingano: “Le grandi bellezze”.

Le grandi bellezze sono tutte quelle sensazioni fisiche ed emozionali che abbiamo vissuto e condiviso con noi stessi dal momento in cui ci siamo posti un obbiettivo: “il sogno, l’allenamento per conquistarlo, la sua realizzazzione.” Questa è l’energia che carica e ricarica la nostra motivazione. Una sorta di bioenergia sempre pronta ad affiancarci, a spronarci nei momenti di difficoltà. Che ci ricorda attraverso gli opposti che non c’è gioia senza sofferenza, ma che la sofferenza durante una conquista è gioia essa stessa! Scalare una montagna a piedi o in bicicletta la fa parte di te. Ogni metro sudato ti permea dei profumi, dei colori, dei suoni, delle luci e delle ombre…

… Il profumo del bosco attraverso il naso e la bocca aperta, alla ricerca costante di ossigeno, era una sorta di scia che mi accompagnava, ma di cui, a poco a poco, mi pareva di fare parte. Il sogno e la voglia di questa escursione mi avevano accompagnato durante la preparazione invernale, ed ora tutto pareva avvenire in automatico, come se ogni parte di me sapesse esattamente cosa fare, senza il bisogno di pensarlo. Le gambe aumentavano o diminuivano la frequenza di pedalata, mentre le mani gestivano il cambio, il tutto in funzione della frequenza cardiaca che doveva stare tra i 160 e i 165 battiti. La mente poteva così vagare tra il sentore pungente degli aghi dei pini e  le sfumature dei verdi, resi brillanti dalle lame di luce filtrate dalle foglie degli alberi. Qua e là nel diradarsi del bosco si intravedeva la valle, con il cielo che si specchiava beato in piccoli laghi. La fatica si mischiava al benessere generale, al desiderio della scoperta, alle macchie di colore dei fiori e delle bacche che sbucavano dal sottobosco. Appena dopo un lungo tornante, da un invito nella roccia, una scintillante sorgente sembrava in attesa di me…

Più il numero di queste esperienze aumenta più la nostra motivazione si carica, cerca nuovi obbiettivi, vuole riprovare esperienze passate da un punto di vista diverso, più consapevole. E questo ci porta a convivere con la malattia come se non ci fosse, perché tutto quello che facciamo non è più percepito come un sacrificio, ma viceversa come un obbiettivo che ci darà grandi soddisfazioni.

Impervia la via  

cuore sudore mente,

gioisco nel sole

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